Intro: "Meglio tardi che mai".
Questa non si propone tanto come una recensione, ma più come un resoconto e un insieme di considerazioni personali sul fenomeno Spit. Chiunque abbia seguito il programma degli sputi concorderà con me sul fatto che questo show è stata la ultimate prova che il rap italiano è risorto, e che nel nostro paese c’è davvero gente brava che vale la pena seguire anche se non è pompata da una major con i contro-miliardi. È stata oltretutto un’occasione per approfondire il discorso underground e per segnarsi alcuni nomi sui quali magari non ci si era ancora soffermati, e mi viene da dire che chiunque abbia amato come me le battles, adesso, proprio in questo momento, molto probabilmente è davanti allo schermo con il download del mixtape in corso.

Struttura e concorrenti.
Forse avrei fatto a meno di Clemente Russo/Marco Materazzi come giurati. Per il resto, l’aspetto da hallelujah credo sia stato la totale concentrazione sul freestyle senza distrazioni o perdite di tempo in stile finale di Miss Italia, dove per sapere chi vince devi aspettare le due del mattino. Tutto, subito, chiaro, pulito, con una fine giusta (soggettivo) alla fine di ogni puntata. Bello l’accostamento dei giurati: accanto a Mastafive e J.Ax un esperto come Niccolò Agliardi che si è dimostrato critico al punto giusto e non è mai scaduto nella banalità nei suoi commenti da musicista esterno al mondo del rap.
I concorrenti si sono dimostrati all’altezza delle aspettative, ma non ho capito perché Fred De Palma sia dovuto arrivare in semifinale e perché al posto di Nitro, contro Ensi, non ci siano stati Moreno o Clementino, ma queste sono domande mie. Ci sono stati momenti dove mi sono riscoperta felice vedendo come il buon senso della qualità esista ancora, sentendo artisti bravi, preparati, e giudici capaci di parlare con cognizione di causa. La finale l’ho vista su www.ondemand.mtv.it e mi ha positivamente shoccata.
Un merito particolare va a Marra per l’ottima riuscita della sua conduzione e ai dj Tayone e Double S., che con le loro basi hanno interpretato il sottofondo per questi fantastici match ai limiti della fisicità.

Il Mixtape.
Oltre al free download già disponibile su www.mtvdays.mtv.it , da venerdì sarà anche sul sito ufficiale www.tempidurirecords.it . Ripercorre il programma attraverso i suoi migliori momenti, partendo dalla sigla di Marracash fino alla proclamazione come King del Freestyle di Ensi. Inediti dei concorrenti alternati a vari “Best”, tracce che racchiudono i versi migliori dei freestylers, il tutto per  ventotto tracce da poco più di un minuto ciascuna.

Conclusioni: "Cristo quanto mi è piaciuto seguire Spit".
Ho sentito gente lamentarsi dicendo che ora che il freestyle è atterrato su Mtv diventerà una roba commerciale almeno quanto i gadget di Tanta Roba in vendita sul sito ufficiale dell’etichetta. È un discorso che non capisco perché non può esserci niente di negativo nella promozione di una disciplina di alto livello in un programma per una volta ideato da menti italiane e non statunitensi. Darò ragione a sta gente quando vedrò Rancore come nuovo tronista da Maria de Filippi o Kiave che fa la pubblicità per un nuovo dentifricio sbiancante sulla Mediaset, ma ho come il presentimento che non succederà mai. O, almeno, presto.

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