E se ho paura di restare poco tempo solo, e di svegliarmi una mattina
su un aereo in volo,
è perché dalla fuga non sono mai fuggito, un sognatore parte verso
l’infinito [Rotta Decollo]
“Rotta Decollo” è il nuovo album
di Swelto: tra le collaborazioni, al mic Piaga, Kenzie Kenzei, Negré, Manu Phl,
The Agronomist, Blue Virus, Eldomino, Johnny Roy, Hyst; produzioni affidate a
Kenny Ramp, Dr. Panico, Nevenera e Piaga.
Quello che mi ha più colpito di
questo lavoro è la cura delle basi, elementi strutturali sicuramente
personalizzati dalle conoscenze individuali di Swelto stesso in materia di informatica
musicale: la sperimentazione su tempo e dettagli sonori ha reso l’ascolto
decisamente interessante, in particolar modo in tracce come “Tempo al tempo”,
“Rotta de collo”, “Crisi d’Identità” ed “è tutto inutile”. Le liriche non
lasciano certamente delusi, con giochi di parole e rime curiosi ed eccentrici,
curati e dettagliati. Identità tematica ricorrente nell’album sembra essere il
Tempo, personaggio la cui influenza è sempre sentita dall’artista che da parte
sua lo guarda con un misto di nostalgia e repulsione, alla ricerca di un
equilibro in un presente dove c’è solo da combattere per un’ambizione da
soddisfare. Se dovessi selezionare dei tag per “Rotta Decollo”, sarebbero
Passato, Presente, Futuro, Spazio, Lontananza, Identità, Ambizione, Sogni.
Tra le diciotto tracce un
particolare riferimento alla top of the list “Tempo al tempo”, una corsa contro
il ritmo/ susseguirsi di frenate improvvise e accelerazioni violente, uno
sguardo all’oggi che niente è se non il domani di ieri. Su una base metallica che fa tintinnare dentro
alle orecchie l’elettronica e la tecnologia della nostra vita da nuovo
millennio (inoltrato) sorge quasi naturale chiedersi, come ognuno di noi si è
domandato almeno una volta, quanto sia alta la possibilità di essere nati “Nel
mondo sbagliato” o che questa vita non sia fatta per noi. “Rotta Decollo” è
l’angoscia da realizzazione di un sogno, lo sguardo al passato che sembra
sempre essere il porto sicuro su cui poter fare riferimento.
In seguito: l’elettro-pacmaniana “è tutto inutile”,
l’orwelliana/v- vendettiana “Ti dico no”. “Pieno di vuoto” racconta il
paradosso di un paese italiano pieno di merda e vuoto di tutto il resto,
“Troppo grande” è il mondo che si scontra con la vita di tutti i giorni da
parte sua troppo piccola, costruita su “Dettagli” e analogie e differenze tra
amici/amanti. “Autostop”, il confine da superare per raggiungere una realtà
alternativa, il mondo delle parole dell’artista.
Tra le diciotto tracce, un
particolar particolare riferimento a:
- Tempo al tempo.
- “Noi due” a.k.a. lo specchio
d’identità di Swelto, il doppio dell’Io, due fotocopie che condividono la vita, in due, io e me, noi due, stretti
all’interno dello stesso corpo.
- “Crisi d’identità” è la solita
storia del come puoi conoscermi se non mi
conosco neanche io (così dice Kenzie) rivisitata in chiave funk, un momento
di relax che fa rallentare l’andatura generale dell’album con il verso di The
Agronomist (la mia è ancora il loop).
- “Sognando l’alba” è la perla numero
1 che chiude l’album con uno stile inaspettato (la mia è ancora in loop pt 2).
Gran bell’album, tanto che
l’avrei fatto pagare.
Tracklist:
01 Tempo al tempo (prod. by
Piaga)
02 Fly away
03 Sopra le nuvole
04 Noi due (prod. by Kenny Ramp)
05 Nel mondo sbagliato feat.
Negré
06 Le emozioni vanno a letto
tardi
07 Rotta Decollo
08 Rotta de collo feat. Manu Phl
09 Crisi d’identità feat. The
Agronomist e Kenzie Kenzei
10 è tutto inutile (prod. by Dr.
Panico)
11 Ti dico no feat. Blue Virus
12 Pieno di vuoto feat. Eldomino
e Johnny Roy
13 Troppo grandi
14 Dettagli feat. Hyst
15 Autostop (prod. by Nevenera)
16 Il vento è come me
17 Una vita non basta feat. Piaga
18 Sognando l’alba
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