6 dicembre 2014.
Parte oggi il freedownload di Hip Hop Stupido, l'ultimo lavoro di Thc e Kasimiru. Il primo al microfono, il secondo alle produzioni.
I due si conoscono nel 2009, e iniziano a collaborare nella crew Neuroni Dispersi, ma ben presto decidono di unirsi in duo.
Dopo 5 anni di collaborazioni esce il disco.
Nel disco sono presenti le collaborazioni con ValeCost , Istoman, Gyda e Radon e i cuts di Paolo Varisano e Dj P-Kut.
Artworks a cura di Luca Palumbo.
Il progetto è scaricabile da questo link: http://www.mediafire.com/download/0yx49e3ihk20rmd/Thc+%26+Kasimiru+-+Hip-Hop+Stupido.rar
Focus.
Hip-Hop Stupido è un titolo altamente sarcastico, basato sul panorama
del rap italiano e non, che negli ultimi anni ci ritroviamo alla radio
e nei programmi televisivi. Tale genere, che viene dagli stessi promotori
definito hip-hop si distacca molto dal concetto originario che nasce dallo
stimolo di denuncia sociale e di libera espressione delle proprie idee ed emozioni.
L'hip-hop può vantare di una delle sue discipline, il rap, e quando a questo viene
fornita una musicalità e dei temi più leggeri, ci allontaniamo dal concetto di fondo,
il motivo, ma abbracciamo una cerchia di persone più ampia e non solo gli amanti
del genere, dando la possibilità alle stesse di potersi immedesimare nel testo.
C'è però una gran bella differenza tra produrre "hip-hop intelligente",
(i cui testi affrontano delle specifiche tematiche descrivendole criticamente
in modo da suscitare emozioni nell'ascoltatore e perchè no, trovare soluzioni)
e produrre "hip-hop stupido" volto solo all'ascolto di massa e il cui unico obiettivo
è prettamente economico, di incremento degli ascolti, alla ricerca dell'approvazione
di un pubblico ormai troppo distratto dalla tecnologia, omologato, disattento e lontano dal vero significato delle parole, quell'hip-hop stupido che lascia idee e sensazioni che rimarrebbero vive al massimo qualche quarto d'ora in un cervello degno di tale nome.
Per fare ciò, quale migliore strumento se non la tv, la radio commerciale, i reality show? Si viene a perdere così oltre alla serietà delle tematiche anche il contatto con la realtà, con la strada, con la piazza, tutto si adatta al nostro nuovo modo di vivere, virtuale.
del rap italiano e non, che negli ultimi anni ci ritroviamo alla radio
e nei programmi televisivi. Tale genere, che viene dagli stessi promotori
definito hip-hop si distacca molto dal concetto originario che nasce dallo
stimolo di denuncia sociale e di libera espressione delle proprie idee ed emozioni.
L'hip-hop può vantare di una delle sue discipline, il rap, e quando a questo viene
fornita una musicalità e dei temi più leggeri, ci allontaniamo dal concetto di fondo,
il motivo, ma abbracciamo una cerchia di persone più ampia e non solo gli amanti
del genere, dando la possibilità alle stesse di potersi immedesimare nel testo.
C'è però una gran bella differenza tra produrre "hip-hop intelligente",
(i cui testi affrontano delle specifiche tematiche descrivendole criticamente
in modo da suscitare emozioni nell'ascoltatore e perchè no, trovare soluzioni)
e produrre "hip-hop stupido" volto solo all'ascolto di massa e il cui unico obiettivo
è prettamente economico, di incremento degli ascolti, alla ricerca dell'approvazione
di un pubblico ormai troppo distratto dalla tecnologia, omologato, disattento e lontano dal vero significato delle parole, quell'hip-hop stupido che lascia idee e sensazioni che rimarrebbero vive al massimo qualche quarto d'ora in un cervello degno di tale nome.
Per fare ciò, quale migliore strumento se non la tv, la radio commerciale, i reality show? Si viene a perdere così oltre alla serietà delle tematiche anche il contatto con la realtà, con la strada, con la piazza, tutto si adatta al nostro nuovo modo di vivere, virtuale.
Per non parlare della totale perdita di tecnica e di metrica che caratterizza tale panorama, non dimentichiamo che un testo rap o hip hop che sia, segue una determinata metrica, delle precise regole, dando a questo le stesse caratteristiche di una poesia. Sotto questo punto di vista, anche il termine stesso di "artista" oggi viene alterato assumendo un significato meno aulico e più materialista, mercenario. Anche l'etichetta "artista" dovrebbe essere completamente abbandonata quando alla base non ci sono delle sufficienti fondamenta tecniche e di metrica. Beh, se questo oggi è il panorama musicale, noi rimpiangiamo la strada e continueremo a produrre hip-hop "intelligente" trattando delle tematiche costruttive e serie senza però mai perdere di vista la musicalità e l'ironia, cercando comunque di rimanere al passo con i tempi adattandoci quanto più possibile senza però dover modificare radicalmente il nostro modo di concepire questa musica.
Il nostro obiettivo non è economico ma è quello di esprimere in tutto e per tutto le nostre idee, emozioni, sentimenti, cercando al contempo la condivisione di quelle poche persone che ancora oggi si fermano a pensare, e soprattutto dei veri amanti dal genere. Detto questo, il disco si spiega da sè, quindi vi auguriamo buon ascolto!
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