“Benvenuti in questa
jungla maledetta, bastardi” [Intro]
Nel rap ci sono quelli fissati con le parole e basta, e
quelli che non fanno altro che creare beat da paura senza metterci una frase di
senso compiuto sopra. Ragionare per vie di mezzo è ovviamente il metodo
migliore, quello che mette sempre d’accordo il pubblico, tanto che quando si
trova un album che unisce le due fissazioni di cui sopra, ci si rende conto di
quanto sia ancora possibile realizzare un prodotto che davvero è capace di segnare
chi ascolta. “Segni d’equilibrio” ricorda un cubo di nove facce, nove frammenti
indipendenti cuciti insieme per raccontare una storia più grande, la vita di un
artista di Palermo che vuole descrivere la realtà della sua vita, e pitturare
uno sfondo cittadino che ha segnato le sue esperienze.
Nove scenari diversi: “Working Class” è l’impressione
fotografica di flash quotidiani, ricordi del passato shakerati col presente;
“Segni d’equilibrio”, una ricerca relax-ata di un attimo di armonia mentale nel mezzo del delirio; “Mic Check”, il marcato
accento di Palermo Centrale che conta nella prova strumentale, ovvero il
beatmaking della Gotaste; “Soundz Freedom” il culto dell’indipendenza d’espressione, lo
sfondamento delle barriere linguistiche e del piattume della costrizione; “Ancora
per poco” è la successione di tutta una serie di versi super concentrati che
parlano di una calamità emotiva da
risolvere con la demolizione della perplessità d’osservazione e di sensazione,
nell’attesa di un momento di positività. L’eterea “LLPP” feat. MadBuddy, un fumo colorato da club penetrato da versi
drogati da colpi di basso, e l’immancabile lady. E se bruciasse la città, lo faremmo con due enormi casse che levigano
le scottature di “Palermo Burning”, la didascalia di una Palermo City che va a
fuoco nell’Italia del 2012.
Per concludere, tutto
si racchiude in una sola lirica che parla diretta:
“E non ho forza da
vendere/ non do via per il denaro le mie qualità più belle/ che se un minimo le
tastassi avresti per un attimo il brivido di sentirti diverso dagli altri […]
Ma siccome senza te non riesco a starci/ mi pare chiaro che non smetterò mai di
cercarti” [ Falling in love].
C’è chi si lamenta della scarsità di tracce, e c’è il
pubblico che richiede una compressione di idee per un risultato più sintetico:
questi nove pezzi respirano liberamente nel loro giusto spazio, senza lasciare
possibilità all’inutile e al fuori luogo. Nove elementi diversi nel contenuto e
nella forma, per un finale dove il così detto senso della misura è perfetto.
Voto: 8/10
Tracklist:
01 Intro
(prod. Blessy)
02 Working
Class (prod. Big Joe)
03 Segni
d’Equilibrio (prod. Dj Dust)
04 Mic
Check (prod. Stokka)
05 Soundz
Freedom (feat. Tunaman) (prod. Big Joe)
06 Ancora per poco (prod. Big Joe)
07 LLPP
(Luv Luv Paff Paff) (feat. MadBuddy) (prod. Fid Mella)
08 Palermo Burning (prod. Dj Dust)
09 Falling in love (prod. Fid Mella)
0 commenti:
Posta un commento